mercoledì 6 novembre 2013

QUANDO SI PORRA’ UN FRENO AI DANNI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

A prescindere, almeno in questa sede, dal riproporre vecchie questioni, riferite alla continua emanazione di avvisi e cartelle da parte dell’Agenzia, che spesso costringono il contribuente al ricorso, per poi essere sgravate. Vogliamo affrontare il tema del danni che l’Agenzia produce con le distorte interpretazioni delle norme.
Infatti il provvedimento dello scorso 2 agosto, con il quale il Direttore della Agenzia delle entrate definiva le modalità tecniche ed i termini per la trasmissione dei dati iva, introduceva l’obbligo anche per gli enti pubblici, sia pure per le operazioni rilevanti.
Da quella data, sia gli enti, sia le software house, si sono attivati per organizzare il lavoro e le procedure, investendo tempo uomo e danaro. Salvo scoprire ieri, cioè nell’imminenza della scadenza, che questo obbligo non sussiste.

Infatti con il provvedimento di ieri n. 128483, l’obbligo per gli enti pubblici viene rinviato al 2014:

Stato, regioni, province, comuni e altri organismi di diritto pubblico sono esclusi dallo spesometro per gli anni 2012 e 2013. È quanto stabilito dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 5 novembre. Le disposizioni odierne sopprimono il punto 2.2 del provvedimento del 2 agosto scorso che, invece prevedeva per le Pubbliche amministrazioni l’esonero dall’obbligo di comunicazione per le operazioni effettuate e ricevute nell’ambito di attività istituzionali, diverse da quelle previste nell’esercizio di imprese (articolo 4 del Dpr 633/1972).

Il discorso potrebbe essere fatto anche per la Tares, nata sul nascere.

Ma chi paga i danni?