Il governo Monti ha varato una norma, quella sulla dismissione delle partecipazioni, da parte degli enti locali, che tiene conto solo e soltanto delle esigenze di bilancio. E’ una norma che non si occupa o preoccupa minimamente della salvaguardia occupazione e dei bisogni di tanti padri di famiglia, come quelli che dipendono dalla Multiservizi o dalle altre partecipate del nostro comune. Purtroppo senza una abrogazione di quella norma, oppure una rivisitazione della stessa, non vi è soluzione a questo dramma.
Ora, premesso che le responsabilità, i fallimenti, le infiltrazioni, presunte o vere che siano, non vanno pagate dai lavoratori, la politica ha assolutamente il dovere di formulare proposte concrete per la soluzione del problema.
Ora, premesso che i lavoratori di Multiservizi, che ho avuto l’onore di conoscere nel mio breve periodo di servizio al comune, sono tutti veri professionisti nel loro campo di attività, che si sono sempre prodigati per soddisfare ogni esigenza della Amministrazione e della Città, la politica deve proporre la modifica di quella norma.
Basterebbe semplicemente che l’obbligo di dismissione delle partecipazioni venisse sostituito con la facoltà, eventualmente, di trasformare al dismissione delle partecipazioni in trasformazione in società in house.
Molti mi diranno che tutto ciò è impossibile, ma da subito ribadisco che nulla è impossibile a chi Governa, che il potere/dovere di individuare le soluzioni e trasformarle in norme di legge.
Quella norma del Governo Monti è un clamoroso errore, allora se ne prenda atto, senza alcun rinvio e si abroghi o si sostituisca con altra, che consenta la conservazione di ciò che di buono si è realizzato in questi anni negli enti. Ora non tutte le società sono da buttare, non tutti i lavoratori sono inetti. Quindi attendiamo la soluzione, pensando ai lavoratori della Multiservizi e delle altre partecipate, ai quali confermiamo la stima e l’affetto di sempre.
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