La prima volta, in cui mi venne il serio sospetto che al Mef non sappiano fare le previsioni, fu quando, in uno dei molteplici commi dell’articolo unico della ennesima legge finanziaria, lessi che si sarebbero risparmiati circa 330 milioni di euro, dalla riduzione dei costi della politica, scaturenti dalla abrogazione della contribuzione previdenziale figurativa per i consiglieri degli enti locali. Il sospetto si rivelò poi confermato, quando l’anno dopo appresi che l’effettivo risparmio conseguito fu di circa 25 milioni di euro. Ma sempre l’anno dopo fu previsto un maggior gettito per gli enti locali, che sarebbe sopravvenuto, dal gettito ici dei fabbricati rurali per circa 700 milioni di euro. Ne furono conseguiti una sessantina circa.
L’anno scorso non è andata meglio con le stime del gettito imu, per i singoli comuni, in funzione del quale furono ridotti i trasferimenti. Solo un paio di giorni fa quelle stime si sono rivelate errate.
Mi chiedo allora, se questo è il risultato delle previsioni del Mef, siamo sicuri che abbiano ragione nel pretendere l’aumento della aliquota iva. Mi chiedo se dispongono di dati certi circa l’effettivo incremento ( invero decremento) del gettito complessivo di questo tributo, in occasione del precedente innalzamento di un punto percentuale della aliquota.
Siamo sicuri, allora, che, aumentando ancora di un punto l’aliquota, anche il gettito aumenterà. Oppure, per effetto della probabile contrazione dei consumi, il gettito complessivo diminuirà.
Mi chiedo quindi ancora, quali dati il Mef ha a disposizione per pretendere l’aumento della aliquota iva?
Non sarebbe forse meglio favorirne la riduzione?
Francamente non mi fido molto.
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