Nel corso del 2012, una serie di norme è radicalmente intervenuta sul sistema dei controlli negli enti pubblici in genere e negli enti locali, per quello che in questa sede ci riguarda.
Dapprima il dl 174/2012, che ha potenziato il sistema dei controlli interni negli enti locali, ponendo una enfasi particolare al controllo della regolarità amministrativa, che, attraverso un sistema a campione, dovrà rendere sempre più significativo il rispetto di leggi e regolamenti, nel momento di adozione degli atti gestionali dell’ente.
Successivamente la legge 190/2012, si prefigge l’obiettivo di prevenire la corruzione negli enti. La norma introduce un sistema attraverso il quale, il responsabile della prevenzione della corruzione dovrà monitorare l’attività dell’ente onde prevenire la commissione dei reati previsti, sia nei settori a rischio già previsti dalla norma (quali quello degli appalti, quello della erogazione di sovvenzioni e contributi, quello del rilascio di autorizzazioni e licenze e quello dei concorsi), sia in tutti quegli altri ed ulteriori, eventualmente individuati dall’ente stesso. Egli disporrà di alcuni strumenti, quali la rotazione dei dirigenti e la formazione specifica. Sempre questa stessa norma individua, inoltre, quale strumento per prevenire la corruzione, quello della trasparenza della attività (cd Amministrazione aperta) oltre quello della trasparenza della organizzazione, già disciplinato dalla Brunetta.
Completa i passaggi normativi il D.lgs 218/2012, che in attuazione anticipata del cd Codice Antimafia, che interviene sostanzialmente sulla disciplina della documentazione antimafia da produrre sia per poter contrarre con la Pa, sia per poterne ottenere benefici e/o incarichi.
Queste norme se correttamente attuate produrranno l’effetto di rendere la Amministrazione Pubblica, in genere, e quindi anche gli enti locali, più trasparente, meno corrotta e difficilmente “infiltrata”. Per questo i Cittadini ne devono pretendere la concreta applicazione da subito e devono monitorare costantemente, attraverso gli strumenti di partecipazione dalle stesse norme fornite, affinché dette norme siano rispettate.