La Consulta con la sentenza n. 229/2013 ha sancito la sopravvivenza delle società strumentali delle Amministrazioni che erogano servizi di supporto agli Enti.
Queste società erano state destinate alla dismissione dal decreto legge 95/2012 (cd spending review), che aveva disposto la soppressione delle società strumentali entro il 30 giugno scorso (termine poi spostato alla fine dell´anno in corso). Sette regioni hanno impugnato tale disposizione, evidenziandone l´inconciliabilità con la Costituzione ed il diritto dell´Unione europea. Anche se la sentenza riguarda le aziende sanitarie e le Regioni é interessante anche per gli enti locali per i principi nella stessa contenuta, che evidenziano come sia un errore prevedere la dismissione di quelle società che, in quanto strumentali, realizzano l'intero fatturato nei confronti dell'Ente socio.
Certamente la questione andrà approfondita ma si apre uno spiraglio per la temuta dismissione delle società partecipate dal comune di Reggio.
mercoledì 24 luglio 2013
venerdì 19 luglio 2013
L’Agenzia delle Entrate serve ad estorcere danaro ai contribuenti onesti
Se il contribuente, in difficoltà finanziaria, versa le imposte in ritardo, avvalendosi della procedura del ravvedimento, versando contestualmente, come previsto dalla norma, sanzione ridotta ed interessi, ma sbaglia il conteggio degli interessi di pochi euro, su migliaia versati, l’Agenzia notifica la cartella per il recupero della sanzione in misura piena. Magari si sono versate complessivamente 5 mila euro e l’errore è di soli 5 euro in meno, non importa, l’Agenzia pretende circa 2 mila euro di sanzione piena.
Il contribuente presenta istanza di autotutela allegando anche la giurisprudenza di Commissioni Tributarie, che scusa l’errore di pochi euro. Ma all’Agenzia non importa, deve fare cassa.
Ma vada a fare cassa bussando alla porta degli evasori fiscali e non a quella dei contribuenti onesti, sia pure in difficoltà finanziaria.
Occorre che il Governo, dopo aver messo mano alla riscossione, per evitare che Equitalia vessi i contribuenti onesti, adesso dovrebbe mettere mano al ravvedimento per dichiararlo sempre regolare quando l’errore è di pochi euro, stabilendo magari una soglia percentuale di errore.
Dal canto nostro auspichiamo che cos’ come si è messo mano a DisEquitalia si metta mano all’Agenzia delle Estorsioni.
sabato 6 luglio 2013
Tesoreria degli enti locali, corrispettivo od estorsione
In Calabria (ma ho sentito dire che questo accade anche in altre regioni) nel corso di quest’anno, utilizzando molto la interpretazione che quello di tesoreria sia un appalto di servizi, piuttosto che la concessione di un pubblico servizio, le banche stanno facendo andare deserte le relative gare. Pretendendo poi, per la continuazione del servizio, la cui interruzione causerebbe serie difficoltà agli enti, l’affidamento diretto e l’aumento esponenziale del relativo corrispettivo. Spesso con il silenzio degli enti.
A prescindere dal sospetto che questa attività rasenti gli estremi di una estorsione (ma di questo aspetto speriamo se ne occupi, risolvendo ogni dubbio, presto il giudice penale), sarebbe auspicabile, da un lato, che gli enti informino di questi problemi le Prefetture, d’altro lato, che gli UTG convochino dei tavoli tecnici, magari coinvolgendo anche Poste spa (in quanto società concessionaria pubblica), affrontando la problematica.
Il legislatore dovrebbe poi rivedere complessivamente la questione della gestione della Tesoreria degli enti, definendo in via interpretativa che rientra fra i pubblici servizi e, magari, riservandola a Banca di Italia o alle Poste spa, fissandone al contempo i relativi canoni.
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