venerdì 19 luglio 2013

L’Agenzia delle Entrate serve ad estorcere danaro ai contribuenti onesti

Se il contribuente, in difficoltà finanziaria, versa le imposte in ritardo, avvalendosi della procedura del ravvedimento, versando contestualmente, come previsto dalla norma, sanzione ridotta ed interessi, ma sbaglia il conteggio degli interessi di pochi euro, su migliaia versati, l’Agenzia notifica la cartella per il recupero della sanzione in misura piena. Magari si sono versate complessivamente 5 mila euro e l’errore è di soli 5 euro in meno, non importa, l’Agenzia pretende circa 2 mila euro di sanzione piena.
Il  contribuente presenta istanza di autotutela  allegando anche la giurisprudenza di Commissioni Tributarie, che scusa l’errore di pochi euro. Ma all’Agenzia non importa, deve fare cassa.
Ma vada a fare cassa bussando alla porta degli evasori fiscali e non a quella dei contribuenti onesti, sia pure in difficoltà finanziaria.
Occorre che il Governo, dopo aver messo mano alla riscossione, per evitare che Equitalia vessi i contribuenti onesti, adesso dovrebbe mettere mano al ravvedimento per dichiararlo sempre regolare quando l’errore è di pochi euro, stabilendo magari una soglia percentuale di errore.

Dal canto nostro auspichiamo che cos’ come si è messo mano a DisEquitalia si metta mano all’Agenzia delle Estorsioni.

sabato 6 luglio 2013

Tesoreria degli enti locali, corrispettivo od estorsione

In Calabria (ma ho sentito dire che questo accade anche in altre regioni) nel corso di quest’anno, utilizzando molto la interpretazione che quello di tesoreria sia un appalto di servizi, piuttosto che la concessione di un pubblico servizio, le banche stanno facendo andare deserte le relative gare. Pretendendo poi, per la continuazione del servizio, la cui interruzione causerebbe serie difficoltà agli enti, l’affidamento diretto e l’aumento esponenziale del relativo corrispettivo. Spesso con il silenzio degli enti.

A  prescindere dal sospetto che questa attività rasenti gli estremi di una estorsione (ma di questo aspetto speriamo se ne occupi, risolvendo ogni dubbio, presto il giudice penale), sarebbe auspicabile, da un lato, che gli enti informino di questi problemi le Prefetture, d’altro lato, che gli UTG convochino dei tavoli tecnici, magari coinvolgendo anche Poste spa (in quanto società concessionaria pubblica), affrontando la problematica.

Il legislatore dovrebbe poi rivedere complessivamente la questione della gestione della Tesoreria degli enti, definendo in via interpretativa che rientra fra i pubblici servizi e, magari, riservandola a Banca di Italia o alle Poste spa, fissandone al contempo i relativi canoni.



lunedì 1 luglio 2013

Abolizione delle province e cazzate televisive

Si sta facendo passare il messaggio che tutti gli sprechi in Italia sono concentrati nelle Province, delle quali si auspica l’abolizione. Certo se regna disinformazione alla quale contribuiscono i conduttori dei talk show televisivi, con le loro cazzate a raffica, la gente ci crede pure... stasera a quinta colonna, un cartello indica che 107 province con 53 mila dipendenti costano 12 miliardi... il conduttore afferma che l'80% di quei dodici miliardi sono destinati ai 53 mila dipendenti... ma che stronzata dice... fosse vero ogni dipendente costerebbe oltre 180 mila euro annui.... magari... magari togliessero un poco di compensi a questi conduttori del c...o per aumentare gli stipendi di dipendenti pubblici e privati...