Il decreto sblocca pagamenti, grazie al quale i comuni immetteranno nel circuito di spesa ingenti quantità di danaro, ha come scopo ultimo quello di favorire la ripresa, grazie all’aumento dei consumi che la massa di liquidità, immancabilmente genererà. Fin qui il ragionamento degli economisti. Ma anche l’uomo della strada capisce che quel danaro, che sarà pagato alle imprese, finirà anche nelle tasche dei loro fornitori, compresi i dipendenti, in sofferenza indiretta anche loro. Allora qualcuno che per lungo tempo si era astenuto da una spesa, di investimento o voluttuaria che fosse, potrebbe adesso permettersela.
Sarebbe bello, ad esempio, che i beneficiari finali di questi pagamenti li investissero, magari per ristrutturare casa o ampliarla (grazie al piano casa) o magari potessero pagare la quota per acquistare, finalmente, la casa del patrimonio edilizio, da sempre occupata. Sarebbe bello, ma dubito che potrà accadere, soprattutto nella nostra città.
Infatti, nel nostro comune, due settori strategici, quali urbanistica e patrimonio edilizio, sono oberati di pratiche ed in spaventoso ritardo. Evidentemente trascurati anche dalla Commissione straordinaria.
Allora non vorrei sembrare noioso e ripetitivo, ma ribadisco il concetto che, forse, il primo e più urgente intervento, che la Amministrazione frutto delle prossime elezioni dovrà attuare sarà sulla organizzazione.
Un ente poco organizzato non produce nulla. Bene hanno fatto i Commissari a ridurre il numero dei dirigenti, molti ricorderanno, soprattutto tra i miei collaboratori del Settore finanze, che era una delle mie idee. Ma la riduzione del numero dei dirigenti deve produrre quale naturale conseguenza la creazione delle posizioni organizzative, anche per sanare una anomalia tutta tipica dei grandi comuni meridionali. Molti dirigenti senza vice, non producono, ma pochi dirigenti senza vice, producono ancor di meno.